Triclosan: attenzione all’uso dei saponi e detersivi che lo contengono !

 

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Il cosidditto detergente antibatterico (triclosan) con ogni probabilità non è più efficace di un normale sapone; la FDA (Food and Drug Administration) ammette di non avere prove che i saponi che lo contengono siano davvero in grado di eliminare germi e batteri.

Circa il 75 per cento di saponi antibatterici liquidi e il 30 per cento dei solidi utilizzano il triclosan come ingrediente attivo. Il farmaco era un tempo usato esclusivamente in ambito ospedaliero, successivamente  è stato adottato dai produttori di saponi nel corso del ’90 per un volume di affari pari a 1 miliardo di dollari. Dopo il sapone il tricolosan è stato aggiunto anche a una serie di prodotti per l’igiene quali le salviette, il gel per pulire le mani oppure su taglieri, materassi e in ogni sorta di articolo per la casa, arrivando a uno uso eccessivo.

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Sono vari i motivi per cui è opportuno pensare bene prima di utilizzare dei prodotti di questo tipo e per approfondire l’argomento vi rimando a questo link dove si viene a conoscenza anche della dannosità per l’uomo e per l’ambiente che ne deriva.

Ricetta per fare l’oleolito di limone

Comincio col dire a cosa fa bene l’utilizzo dell’oleolito al limone:

  • per  gengiviti o stomatiti, bastano 10 gocce in un bicchiere d’acqua per fare dei gargarismi anche 2-3 volte al giorno;
  • 10 gocce nel fornelletto/diffusore di oli essenziali e negli umidificatori per ambienti, profuma e purifica l’ambiente;
  • antibatterico e antisettico per attenuare i sintomi influenzali e disinfettante per le ferite e le infezioni  (es. herpes);
  • può essere anche utilizzato per la pulizia in cucina: alcune gocce aggiunte al detersivo in lavastoviglie disinfettano e profumano (stessa cosa per il detersivo per pulire i pavimenti).

Preparazione l’oleolito per SOLO  uso esterno:

  1. Si prendono le bucce dei limoni biologici e si lasciano essiccare per 1 giorno avvolte in una tela di cotone;
  2. mettetele poi in un barattolo di vetro ben pulito e asciutto ed aggiungete per una metà olio extravergine di oliva e per l’altra metà olio di mandorle dolci puro finché non ricoprite tutte le bucce;
  3. richiudete il barattolo con il suo coperchio e ricopritelo con la carta alluminio;
  4. conservatelo in un luogo buio,  fresco ed asciutto per 30-40 giorni, agitando il barattolo possibilmente ogni giorno;
  5. ora prendete un barattolo pulito, un imbuto ed un passino e versateci tutto il contenuto premendo bene soprattutto le bucce perché sta lì la parte migliore;
  6. richiudete il nuovo barattolo e lasciatelo riposare stavolta solo per un giorno;
  7. effettuate quindi un secondo filtraggio (perché sicuramente saranno rimasti dei residui) e stavolta insieme all’imbuto servirà un panno di cotone pulito (oppure un po’ di garza); versate il liquido piano piano in una bottiglia (possibilmente di vetro scuro) fino all’ultima goccia (se però l’ultima parte di olio contiene delle bollicine d’acqua lasciatelo perdere, o magari utilizzatelo al momento, altrimenti il vostro olio andrà a male).
  8. Si può aggiungere un 5% di alcool puro (quello per liquori) per impedire l’irrancidimento dell’oleolito !